Non più di tre chilometri separano il casello autostradale di Pontremoli dall’Agriturismo Filippi. Ci si arriva percorrendo i comodi tornanti della strada che collega il paese di Oppilo alla provinciale di fondovalle.
Oppilo è un paese davvero piccino; una volta aveva più di cento abitanti, ora non arrivano a venti. E’ costruito sulla roccia ed è fatto di roccia perché le sue case sono quasi tutte di sasso. E’ di sasso anche la chiesa, dedicata a Santa Felicita, che si apre sull’unica vera piazza del paese. Poi è tutto un insieme di viuzze, di contrafforti, di volte e di portali che ricamano questo piccolo centro del pontremolese che dall’alto dei suoi quattrocento metri domina il fondovalle del fiume Magra.
In questo borgo che sa un po’ di presepe e un po’ di paese di Pinocchio si trova l’ Agriturismo Filippi. E’ una vecchia casa restaurata in più riprese che riprende i caratteri del paese; ci sono, infatti, locali a volta collegati da scalette di sasso, portali di pietra, tetti con gli spioventi di legno. L’ampia sala da pranzo è stata ricavata da una vecchia grotta. Le camere sono tutte dotate di bagno.
La tradizione è esaltata nella cucina, dove la fanno da padrone i piatti a base di selvaggina (lepre, cinghiale) e della cultura contadina di una volta (pasta fatta in casa, torte d’erbe, dolci), preparati con grande abilità da nonna Ines che può scegliere fra i prodotti coltivati negli orti che contornano l’agriturismo e fra i frutti naturali dei boschi circostanti, soprattutto i funghi.